l micro-nido è uno spazio strutturato, pensato e organizzato nel quale il bambino ha la possibilità di crescere, condividere e fare attività, sperimentando contesti relazionali diversificati.
Gli adulti che si prendono cura del benessere del bambino e della sua crescita individuale lo fanno
attraverso un lavoro di presa in carico, in un contesto programmato di responsabilità ed attività, atte a stimolare conoscenze, competenze e autonomie proprie di ogni fase dello sviluppo del bambino stesso.
Il progetto educativo-pedagogico è quindi quell’insieme di interventi pensati per il bambino dai 6 ai 36 mesi, che manifesta bisogni relazionali e di contenimento affettivo forti e persistenti, bisogni cognitivi e psicomotori, ai quali l’educatore cerca di rispondere attraverso momenti di cura (nel senso più ampio del termine), per far sentire il bambino speciale e unico. L’adulto attuerà gesti caratterizzati da costanza e continuità, per consentire l’instaurarsi di relazioni e legami stabili di fiducia, protezione e sicurezza, che permetteranno al singolo di avventurarsi con serenità nell’importante processo di individuazione.
Questa scelta diverrà il filo conduttore del percorso educativo per cui ogni educatrice sarà il riferimento del gruppo di bambini che prenderà in carico e dei loro genitori, fino al raggiungimento del passaggio alla scuola dell’infanzia.
''Programmare'' significa che ogni educatore effettuerà scelte, individuerà strategie e organizzerà il lavoro educativo-didattico attraverso fasi che rispondano ai bisogni dei bambini.
La progettazione annuale è dunque il contenitore dell’intenzionalità professionale dell’adulto, coerente con le finalità del servizio e del metodo applicato e condiviso da ogni educatore, e si esprime attraverso:
• strutturazione ambientale;
• progettazioni;
• verifiche pedagogico-didattiche;
• formazione degli educatori.
Dal progetto educativo emerge il progetto di lavoro dell'equipe educativa che si sviluppa in:
➔ conoscenza delle fasi evolutive;
➔ atteggiamento osservativo;
➔ scelte di punti di riferimento teorici;
➔ scelte metodologiche;
➔ percorsi didattici;
➔ modalità di comunicazione fra operatori;
➔ modalità di incontro con i genitori;
➔ rapporti con il territorio;
➔ programmazione e verifica.
Il progetto pedagogico si attua all’interno di un ambiente educativo che nella sua organizzazione è legato a persone, tempi, spazi, modalità e strategie che contribuiscono al benessere emotivo e allo sviluppo cognitivo del bambino.
Nel nido grande attenzione viene posta all’aspetto relativo all’alimentazione, sia nella scelta di alimenti naturali e non preconfezionati che nell’accurata preparazione.
La colazione, il pranzo e la merenda sono momenti di routine legati al valore nutrizionale e forniscono al bambino occasioni di crescita, di autonomia e di nuove conquiste. Così il pasto non è vissuto solo come soddisfacimento di un bisogno primario, ma come momento educativo estremamente importante volto a promuovere un armonico sviluppo del bambino e a sensibilizzarlo ad un rapporto con il cibo piacevole e corretto.
I genitori incontrano il personale educativo all'entrata e all'uscita dei bambini; in questi momenti c'è l'opportunità di scambiarsi informazioni, consigli e chiarimenti. Dopo un preliminare colloquio prima dell'effettiva frequenza del bambino tra famiglia e insegnanti, il personale docente è sempre disponibile per eventuali incontri che si rendano necessari; sono previste inoltre assemblee con le famiglie all'inizio, a metà e alla fine dell'anno scolastico. I genitori partecipano alle elezioni dei rappresentanti dei genitori, che formano con il personale direttivo e docente della Scuola dell'Infanzia il Consiglio di Intersezione. Nel corso dell'anno scolastico si svolgono attività extrascolastiche in collaborazione tra il personale scolastico e le famiglie, a cui partecipano i bambini e i genitori (scambio di auguri di Natale e di Pasqua, spettacolo di fine anno...).
Per agevolare il distacco dalla famiglia e per favorire l’approccio con il nuovo ambiente, si favorirà un clima relazionale positivo e rilassante, al fine di promuovere le interazioni sociali tra i bambini e gli adulti. L’interazione educatrice – bambino è improntata a gentilezza, affetto, accoglienza, ascolto, rilancio della comunicazione verbale e non verbale e attenzione alle esigenze di ogni singolo bambino. Contribuiranno anche le figure della coordinatrice e dell’eventuale personale assistenziale a favorire la creazione di un ambiente sereno.
Il nido è esperienza in uno spazio. Lo spazio è un contesto dalle caratteristiche peculiari e uniche, preparato e predisposto nel particolare per la costruzione dell’identità del bambino. Come personale del nido, proprio in ragione del fatto che si accolgono bambini anche piccolissimi, vogliamo dimostrare, allestendo i nostri ambienti, le ragioni di un intervento strutturale e di contenuti intimamente connessi e in stretta relazione tra loro, per favorire lo sviluppo e il diversificarsi dell’identità di ogni bambino. La costruzione dell’esperienza di sé e di sé in mezzo agli altri, diviene quindi uno dei principi guida nel lavoro di definizione e realizzazione delle caratteristiche dello spazio al nido per consentire scambio, relazione, curiosità, privacy, scoperta, riflessione, evoluzione, piacere, cambiamento e trasformazione.
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